Bond e Minibond

Bond (o obbligazione): definizione e caratteristiche principali

L'obbligazione (o Bond) è un titolo che conferisce all'investitore che lo acquista il diritto a ricevere, alla scadenza definita nel titolo, il rimborso della somma versata e una remunerazione a titolo di interesse (chiamata cedola). Il soggetto emittente, per il quale l'obbligazione rappresenta un debito perché utilizza la somma ricevuta per finanziarsi, può essere:

uno Stato (vedi "Titoli di Stato") o un altro ente pubblico;

una banca o una società di altro genere (corporate bond);

un organismo sovranazionale (supranational bond).

Nel Codice Civile italiano, le obbligazioni sono descritte dagli articoli 2410 e seguenti. Le obbligazioni possono essere acquistate al momento della prima emissione, cioè quando vengono offerte per la prima volta al pubblico (sul mercato primario), o in un momento successivo alla loro emissione da chi le ha già acquistate (sul mercato secondario). In quest'ultimo caso, l'acquisto avviene al prezzo di mercato.

Tipologie di Bond (obbligazioni)

Esistono diversi tipi di obbligazioni a seconda delle caratteristiche specifiche del titolo. In base al rendimento, le obbligazioni ordinarie possono essere con cedola:

A tasso fisso: garantisce periodicamente un ammontare di interessi stabilito a priori;

A tasso variabile: in cui gli interessi pagati dipendono da indici finanziari (generalmente Libor, Euribor o altri tassi ufficiali), reali (tasso di inflazione) o valutari (tasso di cambio).

A chi convengono i Bond


che ricercano un rendimento periodico che sia:
Maggiore rispetto a un investimento in liquidità o in Titoli di Stato;Certo nei flussi di cassa, in quanto il rischio—seppur esistente (legato al fallimento del soggetto emittente)—è comunque più contenuto rispetto, per esempio, all'investimento in azioni.
Perché la collocazione di titoli obbligazionari rappresenta una forma di finanziamento alternativo a quello bancario, permettendo di reperire risorse anche con scadenze prolungate e a tassi di interesse che possono essere più vantaggiosi rispetto ai prestiti bancari.

Differenza tra capitale di rischio e debito

La distinzione fra capitale di rischio e debito è fondamentale per capire che genere di investimento un risparmiatore sta facendo. Quando si acquista un’azione di una società, si diventa soci (azionisti) dell’azienda e si partecipa al capitale di rischio, assumendosi così una maggiore incertezza in cambio di probabili rendimenti più elevati.

Chi invece acquista un’obbligazione (Bond) compra parte del debito di una società (o di uno Stato) rappresentato da un titolo, diventando solo creditore. In teoria, dunque, a meno di un default (cioè di un fallimento) della società o dello Stato in questione, il creditore deve riavere, a una scadenza prefissata, il capitale sottoscritto più gli interessi previsti dal contratto.

Le obbligazioni subordinate

Le obbligazioni subordinate (o junior) sono titoli il cui rimborso del capitale, in caso di insolvenza dell'emittente, avviene solo successivamente ai creditori ordinari e alle altre obbligazioni (cosiddette senior). A fronte della maggiore rischiosità, al sottoscrittore è garantito un rendimento più alto. Da questo punto di vista, vengono considerate uno strumento intermedio tra l'obbligazione e l'azione e richiedono particolare attenzione e competenza.

I costi legali

I costi legati all'investimento in titoli obbligazionari riguardano principalmente le commissioni spettanti agli intermediari interessati per le operazioni di acquisto e vendita di titoli e la custodia degli stessi (è necessaria l'apertura di un "conto titoli"). Qualsiasi forma di reddito generata da questi titoli è soggetta a imposizione fiscale.

Il sottoscrittore di questo strumento di investimento vanta un diritto di credito nei confronti del soggetto emittente relativamente alle cedole maturate periodicamente e al capitale rimborsato a scadenza.

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I Minibond

Se un’impresa sta registrando una rapida crescita, è probabile che le istituzioni finanziarie tradizionali come le banche non siano in grado di fornirle le risorse necessarie per sostenerla. In questo scenario, si può considerare l'utilizzo del mercato dei Minibond, che costituiscono lo strumento ideale per raccogliere nuovi capitali, poiché sono progettati specificamente per le aziende in forte espansione che non sono ancora quotate in Borsa.

Secondo un rapporto redatto dalla Cerved Rating Agency, il valore potenziale delle emissioni di Minibond in Italia ammonta a 12,9 miliardi di euro dopo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ciò implica che "oltre mille imprese italiane soddisfano tutti i requisiti per emettere Minibond nell'anno successivo: sono aziende con un'ottima reputazione creditizia, una solida situazione patrimoniale e una crescita dei ricavi costante superiore al 5%" (fonte: il Sole 24 Ore). Nei primi sei mesi del 2022, le PMI hanno emesso ben 105 Minibond, per un totale di 559 milioni di euro.

Pertanto, il 2023 potrebbe essere l'anno dei Minibond. Ma cosa rappresentano esattamente? Come funzionano e come può una piccola e media impresa emetterli? I Minibond rappresentano obbligazioni o strumenti di debito a medio-lungo termine emessi da società non quotate, di solito PMI.

I vantaggi dei Minibond per le aziende

Possiamo affermare che l'emissione di Minibond offre vantaggi alle aziende, quali:

Rinforzo del patrimonio e del rating: l'emissione di Minibond contribuisce a rafforzare la situazione patrimoniale dell'azienda e migliora il proprio rating creditizio.

Sostegno per una futura quotazione in Borsa: i Minibond offrono un supporto adeguato per le aziende che intendono intraprendere un percorso verso una futura quotazione in Borsa.

Sfruttare queste opportunità di finanziamento rappresenta un'occasione importante, per diverse ragioni:

Minore dipendenza dalle banche: l'emissione di Minibond riduce la dipendenza delle aziende dalle istituzioni finanziarie tradizionali, come le banche.

Costi ridotti: i costi associati ai Minibond tendono a essere inferiori rispetto ad altre forme di finanziamento.

Maggiori opportunità di finanziamento: l'emissione di Minibond apre nuove opportunità di finanziamento per le aziende, consentendo loro di diversificare le fonti di capitale.

Sfruttare i Minibond come canale di raccolta di capitali offre dunque numerosi benefici per le aziende, promuovendo la loro crescita e riducendo le limitazioni finanziarie.

Quali sono i requisiti per l'emissione dei Minibond

Per emettere Minibond, un'impresa deve soddisfare determinati requisiti affinché risulti "appetibile" agli investitori che sottoscriveranno il titolo di debito emesso dall'azienda. Le aziende in difficoltà finanziaria, con un fatturato in diminuzione, scarsa crescita, bassa marginalità e flusso di cassa negativo non sono idonee per emettere Minibond, poiché non suscitano interesse da parte degli investitori.

Di seguito sono riportate delle linee guida generali per comprendere se un’azienda potrebbe intraprendere il percorso dell'emissione di Minibond:

Fatturato: il fatturato dell'impresa dovrebbe essere superiore a 5 milioni di euro e aver registrato una forte crescita negli ultimi tre anni;

EBITDA: il margine operativo lordo (EBITDA) dell'azienda dovrebbe rappresentare almeno il 10% del fatturato;

Posizione finanziaria netta (PFN) e EBITDA: il rapporto tra la posizione finanziaria netta (PFN) e l'EBITDA deve essere inferiore a 4, indicando la capacità dell'azienda di gestire il proprio debito rispetto alla redditività operativa;

Rating: l'azienda deve certificare il proprio rating attraverso una società di rating riconosciuta e certificata da EBA (Autorità Bancaria Europea) ed ESMA (Autorità Europea degli strumenti finanziari e dei mercati). Un rating elevato aumenta l'attrattiva dell'emissione e trasmette agli investitori la solidità ricercata.

Ecco il testo corretto:

Tali criteri costituiscono una base generale per determinare se un’azienda potrebbe intraprendere il percorso di emissione di Minibond. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare esperti finanziari o consulenti specializzati per valutare la situazione specifica di ciascuna impresa e ottenere una valutazione accurata delle possibilità di emissione di Minibond.

Come funzionano i Minibond

I Minibond operano attraverso un processo di emissione che coinvolge diversi attori finanziari, anziché un rapporto diretto "uno a uno" tra l'emittente e l'investitore, come avviene tra una banca e un'impresa. Tra questi attori, l'Advisor riveste un ruolo fondamentale, poiché valuta la PMI emittente e verifica la fattibilità e la convenienza economica-finanziaria dell'operazione. Le imprese sono affiancate dall'Advisor in vari passaggi necessari per l'emissione del Minibond e il coordinamento degli altri partecipanti.

Nel processo di emissione, sono coinvolti anche gli arranger, che assistono la PMI nella strutturazione del Minibond e nella sua collocazione, preparando l'azienda e i suoi soci. Gli investitori che sottoscrivono i Minibond sono di vitale importanza; senza la loro fiducia nel progetto imprenditoriale, non si possono ottenere i benefici dell'emissione. Gli investitori possono essere banche, intermediari finanziari, fondi pensione, compagnie assicurative, fondi di "private debt" e società veicolo.

In sintesi

I Minibond funzionano attraverso un processo di emissione che coinvolge un Advisor che valuta l'azienda emittente, gli arranger che supportano nella strutturazione e collocamento, e gli investitori che sottoscrivono i Minibond. Questo sistema permette alle PMI di accedere a finanziamenti provenienti da diversi attori del mercato finanziario.

Le differenze tra Minibond e finanziamento bancario

Il finanziamento bancario e l'emissione di Minibond sono due forme di finanziamento con caratteristiche e approcci differenti. Ecco le principali differenze tra i due sistemi:

  • Finanziamento bancario
    Emissione di Minibond: minore dipendenza bancaria. L'emissione di Minibond consente alle PMI di ridurre la loro dipendenza dal sistema bancario, aprendo nuove opportunità di finanziamento coinvolgendo una varietà di investitori come intermediari finanziari, fondi pensione e compagnie assicurative.

  • Finanziamento bancario
    Emissione di Minibond: valutazione basata su solidità patrimoniale, profittabilità e flusso di cassa. Il processo di emissione dei Minibond si basa sulla valutazione della solidità patrimoniale, della profittabilità e del flusso di cassa dell'impresa. Questi fattori sono determinanti per attrarre gli investitori e garantire la sostenibilità dell'emissione.

L'emissione di Minibond offre alle PMI diversi vantaggi rispetto al finanziamento bancario, tra cui una minore dipendenza dal sistema bancario e una valutazione basata sulla solidità patrimoniale, profittabilità e flusso di cassa dell'azienda. Questo sistema permette alle PMI di diversificare le fonti di finanziamento e di accedere a capitali provenienti da una varietà di investitori.

Ulteriori importanti differenze tra i Minibond e il credito bancario includono:

Scadenza: i prodotti bancari generalmente hanno una scadenza più breve, tipicamente compresa tra 3 e 5 anni, mentre i Minibond hanno una scadenza più lunga, solitamente tra 5 e 7 anni.

Garanzie: le garanzie sono spesso richieste dalle banche come requisito obbligatorio per concedere il finanziamento, mentre per i Minibond sono gradite, ma non strettamente necessarie.

Tasso di interesse: nel caso del credito bancario, il tasso di interesse dipende dal costo del capitale al quale la banca fa riferimento. Nel mercato dei Minibond, invece, il tasso di interesse viene determinato in base alla qualità dell'azienda e del progetto che il Minibond sostiene.

Modalità di rimborso: per i finanziamenti bancari, viene solitamente seguito un piano di ammortamento. Nel caso dei Minibond, il rimborso del capitale può avvenire tramite la modalità bullet, cioè a scadenza, con un periodo di preammortamento fino a 2 anni.

Segnalazione in Centrale Rischi: i Minibond non vengono segnalati in Centrale Rischi di Banca d'Italia e non sono soggetti a revoca come i finanziamenti tradizionali o i fidi di cassa.

Visibilità e quotazione: l'emissione di Minibond consente all'azienda di diventare visibile agli occhi degli investitori istituzionali e non, in quanto offre la possibilità di essere quotata sulla Borsa Italiana presso l'indice ExtraMot Pro.

In sintesi

I Minibond si differenziano dal credito bancario per la scadenza più lunga, la minore richiesta di garanzie, la determinazione del tasso di interesse basata sulla qualità dell'azienda, la modalità di rimborso del capitale, l'assenza di segnalazione in Centrale Rischi e la possibilità di diventare visibili agli investitori attraverso la quotazione in Borsa.

Quanto costa emettere Minibond

Emettere Minibond comporta dei costi, che possono variare in base al capitale raccolto e alle diverse fasi coinvolte nel processo di emissione. Di seguito sono elencati i principali costi associati all'emissione di Minibond:

Advisor finanziario: l'azione dell'Advisor finanziario, che è fondamentale nel processo di emissione, può comportare una tariffa compresa tra lo 0,5% e il 2,0% del capitale raccolto. Questo è un costo unico, pagato una volta.

Arranger: gli arranger, che assistono nella strutturazione e collocamento dei Minibond, possono addebitare una tariffa compresa tra lo 0,5% e l'1,5% del capitale raccolto. Anche questa è una spesa unica.

Studio legale: i costi legali associati all'emissione dei Minibond, come la sottoscrizione del contratto e il processo di ammissione, possono variare tra i 15.000 € e i 50.000 €. Anche questa è una spesa unica.

Certificazione del bilancio: la certificazione del bilancio d'impresa ha un costo annuale di circa 15.000 €.

Emissione del rating: se l'azienda opta per l'emissione del rating, i costi possono variare tra i 15.000 € e i 20.000 € per una PMI. È importante notare che nei successivi anni, dopo il primo, il costo può ridursi del 40%.

Ammissione alla quotazione su ExtraMOT PRO3: se l'azienda decide di quotarsi su ExtraMOT PRO3, vi è un costo di 2.500 €, pagato una volta.

Costi bancari: è previsto un costo annuale di circa 5.000 € per la banca depositaria e la banca agente.

In conclusione

L'emissione di Minibond rappresenta una risorsa importante per le aziende ben strutturate, in forte crescita e che desiderano accedere a finanziamenti significativi diversi dalle tradizionali fonti bancarie. È fondamentale considerare attentamente i costi associati all'emissione di Minibond e valutare se l'opportunità di accesso ai capitali offerta compensi i costi sostenuti.

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